L'eccidio dimenticato di San Pietroburgo
Con "Eccidio di San Pietroburgo" o "Domenica di sangue" si fa riferimento alla repressione armata da parte di reparti militari dell'Esercito lmperiale Russo nei confronti di una marcia pacifica guidata da Georgji Gapon, presbitero ortodosso, il 22 gennaio 1905. ⠀
Il 18 gennaio 1905, dopo una lunga serie di trattative tra l'Assemblea degli operai di fabbrica e d'officina, con a capo lo stesso Gapon, e le officine Putilov al fine di ottenere la riassunzione di quattro operai appartenenti all'organizzazione, che culminarono in un nulla di fatto, circa 26.000 operai dichiararono sciopero generale. ⠀ Durante una riunione dell'Assemblea Gapon propose di stilare una petizione che riferiva i problemi che affliggevano la classe operaia da poi portare allo Zar al palazzo d'inverno in modo che esso ne venisse a conoscenza e che potesse provvedere a migliorare le condizioni del proletariato russo. ⠀
I principali punti della petizione erano: la riduzione della giornata lavorativa a otto ore, la creazione di un'Assemblea costituente eletta a suffragio universale e la sostituzione delle imposte indirette con imposte dirette e proporzionali al reddito.Come risposta il governo, dopo aver dichiarato illegittima la manifestazione e aver diramato l'ordine d'arresto per Gapon con l'accusa di "crimini contro lo stato", schierò 40.000 truppe per le strade di San Pietroburgo seguendo le direttive di Nicolall che nel mentre si trovava fuori città. ⠀
Ciò nonostante il 22 gennaio circa 100.000 manifestanti incominciarono la marcia dai vari quartieri verso il Palazzo d'Inverno. Presso il ponte Zelënyj ci fu il primo vero uso di violenza da parte delle forze armate, intanto lo spezzone di 20.000 persone guidato da Gapon giunse davanti alla Porta di #Narva dove un reggimento di fanteria e uno di cosacchi che, a più riprese, aprirono il fuoco; Gapon fuggì travestito da operaio dichiarando «Non cè più zar per noi! ».
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