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La Battaglia delle Alpi Occidentali 

importante prova di forza italiana o segno della nostra impreparatezza?

La battaglia delle Alpi Occidentali è avvenuta fra il Regno d'Italia e la Francia tra il 10 e il 25 giugno 1940. Con l'entrata in guerra dell'Italia a fianco della Germania nazista durante le fasi finali della campagna di Francia, l'esercito italiano venne schierato lungo la frontiera con la Francia dove intraprese alcune azioni offensive ben contenute dall'esercito francese; solo dopo lo sgretolamento dell’Armée française di fronte all' avanzata della Wehrmacht, il governo di Philippe Pétain chiese l'armistizio alle potenze dell'Asse.

Dopo limitati guadagni territoriali e un sostanziale fallimento strategico italiano, il 24 giugno 1940 venne firmato a Villa Incisa nei pressi di Roma l'armistizio tra Francia e Italia, che entrò in vigore il giorno seguente, sancendo così la fine delle ostilità e l'inizio dell'occupazione italiana della Francia sud-orientale. Il teatro di guerra tra Italia e Francia sulle Alpi Occidentali è una impervia catena montuosa che va dal monte Dolent al Mar Ligure. Le Alpi Occidentali rappresentano una barriera naturale aspra e impervia; l'altitudine media si mantiene sempre elevata, dai 3.000 metri delle Alpi Graie ai 2.000 metri delle Alpi Marittime, per un totale di 51 5 chilometri che i due contendenti fortificarono con opere militari nei punti strategici.

Durante la battaglia delle Alpi occidentali, gli italiani ebbero 631 morti (59 ufficiali e 572 soldati), 61 6 dispersi e 2.631 tra feriti e congelati, a dimostrazione delle insufficienze dell'equipaggiamento italiano; i francesi catturarono 1.141 prigionieri. Da parte francese si ebbero 40 morti, 84 feriti e 150 dispersi, mentre il numero ufficiale di prigionieri francesi fu di 155

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