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  • Immagine del redattore-VERDI

Il disastro nucleare di Chernobyl

Aggiornamento: 30 mag 2020

Oggi 26/04/20 cade il 34° anniversario del disastro nucleare di Chernobyl. Il 26/04/1986 all’1:23 della notte, il reattore n°4 saltò in aria causando numerosi danni all’area circostante, danni che ancora oggi si possono vedere nella fauna e nella flora dell’area circostante alla centrale. Parliamo però del come avvenne quest’incidente.

Foto del reattore N°4 dopo l'icidente

Era una notte normale alla centrale, si doveva effettuare un normale test di sicurezza e proprio durante il test di sicurezza si verificò questo incidente. I tecnici che lavoravano quella notte aumentarono la potenza del reattore n°4 che determino l’aumento della temperatura all’interno del nocciolo del reattore n°4. L’aumento della temperatura causò la scissione dell’acqua(che serviva per raffreddare il nocciolo) dividendo così l’acqua negli elementi che la compongono, ovvero Idrogeno e Ossigeno, che a quelle temperature ruppe i tubi per il raffreddamento. L’idrogeno entrò in contatto con le barre di controllo che contengono la grafite che ormai era incandescente e entrando a contatto con l’aria esplose. Questa esplosione fu di grandi dimensioni e causò lo scoperchia mento del reattore facendo fuoriuscire una nube di materiale radioattivo che fuoriuscì dal reattore e cadde sulle aree intorno alla centrale. Questo fece si che la popolazione dovette abbandonare le città di Pryp”jat’ e Chernobyl, gli sfollati furono circa 336.000 e i morti accertati furono 31. I dati sui morti causati da tumori dovuti agli elementi radioattivi portati dalla nube radioattiva sono incerti. Il WWF stima 6.000.000 di morti causati da tumori dovuti alla nube radioattiva dal 1986 fino a 70 anni dopo e cioè nel 2056. Il gruppo dei Verdi stima invece un numero di morti compresi tra 30.000 e 60.000 morti. La nube radioattiva colpì un po’ tutta l’Europa gettando il panico tra le popolazioni. Si dice che la nube abbia toccato persino la costa dell’America Settentrionale.

foto che ritrae un hotel dove alle spalle di quest'ultimo si trova la centrale nucleare "Lenin" (Centrale Nucleare di Chernobyl)


Precisamente è stato confermato che la nube abbia raggiunto le seguenti nazioni:

1) L’allora URSS (Bielorussia,Ucraina,Russia e tutti i paesi dell’Europa orientale)

2) La Finlandia

3) La Scandinavia

4) L’Italia

5) La Germania

6) La Francia

7) La Svizzera

8) L’Austria

9) I Balcani

Nei paesi più lontani come ad esempio la Francia,l’Italia e la Germania le radiazione non furono così forti come ad esempio nelle zone circostanti la centrali e quindi man mano che ci si allontanava dall’area del disastro minore era la potenza delle radiazioni. Parliamo ora di ciò che accadde nella nostra Italia. L’Italia in primo luogo vietò il consumo di alimenti a rischio di contaminazione come il latte e le verdure. All’epoca, già da metà degli anni 70 si discuteva sull’utilizzo dell’energia nucleare. A Roma il 10 Maggio ci fu una manifestazione contro il nucleare che vide la partecipazione di 200.000 persone che segnò un importante passo verso il referendum del 1987 dove in pochi mesi il referendum ricevette milioni di firme. In quegli stessi mesi le associazioni come Legambiente e WWF raddoppiarono i loro soci. Nello stesso anno alle elezioni politiche i Verdi ottennero quasi un milione di voti. Ancora oggi si possono trovare in nei sedimenti dei fiumi e nell’ambiente alcune tracce degli elementi radioattivi portati dalla nube, ma sono in quantità così piccole che sono innocue per la fauna, la flora e per noi esseri umani.

Foto della città di Prip"yat' situata a 3km dalla centrale. Nella foto si può vedere bene lo spiazzo dove si trova la ruota panoramica simbolo del disastro. Sulla destra potete osservare una sorta di porticato che se vedete è lo stesso della foto dell'hotel.

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